Monumenti e Musei di Firenze
Qui di seguito i più importanti monumenti di Firenze
Palazzo Vecchio
Eretto tra la fine del secolo XIII e i primi decenni del XIV come sede dei Priori, il palazzo nel suo nucleo più antico verso la piazza fu progettato da Arnolfo di Cambio (1245-1302).
Successive aggiunte del secolo XV e soprattutto del XVI ne hanno ampliato le dimensioni dal lato posteriore senza però modificarne l’aspetto massiccio a bugne rustiche con ballatoio aggettante e torre asimmetrica.
Museo Stibbert
Federico Stibbert (1838-1906), il collezionista che visse nella villa sulla collina di Montughi, appartenne a quel mondo raffinato che nella seconda metà dell’Ottocento univa nello stesso ambito culturale scrittori, letterati, amateurs inglesi, pienamente inseriti nella società fiorentina.
Molti ambienti allorchè il nucleo originale dell’edificio divenne insufficiente a contenere le collezioni che Stibbert incrementava con passione pensando già in termini di “museo”, furono fatti edificare e decorare da artisti importanti quali l’architetto Giuseppe Poggi, il pittore Gaetano Bianchi, lo scultore Passaglia, grazie ai quali il complesso assunse quel carattere che ne fa oggi una tra i più preziosi e rari esempi di museografia ottocentesca.
Museo di Orsanmichele
L’edificio trecentesco di Orsanmichele, nato sul luogo dell’antico oratorio di San Michele in orto come deposito di grano, e divenuto luogo di culto e dimostrazione di virtù cittadina grazie alla munificenza delle Arti che tra il XIV e il XVI secolo lo adornarono di sculture e pitture di altissimo livello, si presenta attualmente ai visitatori come museo di se stesso.
Galleria dello Spedale degli Innocenti
La Galleria ha sede in uno dei più noti e significativi complessi architettonici del primo Quattrocento fiorentino, edificato per volontà dell’Arte della Lana ad opera di Filippo Brunelleschi. Lo “Spedale” era destinato ad accogliere fanciulli abbandonati che venivano allevati ed istruiti in qualche mestiere che permettesse loro di inserirsi nella società.
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Galleria dell'Accademia
La consistenza e la composizione delle collezioni qui conservate sono alquanto variate nel tempo a causa di successivi accrescimenti dovuti all’ingresso di opere provenienti dai conventi soppressi, ma anche di impoverimenti causati da prestiti o restituzioni alle altre Gallerie fiorentine e specialmente agli Uffizi (vi fu esposta anche per qualche decennio la Primavera del Botticelli).
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Galleria degli Uffizi
Fin dalle origini i Medici, grandi collezionisti e mecenati destinarono alcune stanze degli Uffizi all’ultimo piano dell’edificio a contenere il meglio delle loro varie collezioni che due secoli più tardi, grazie alla generosità di Anna Maria Luisa, ultima della dinastia, diventarono bene pubblico e inalienabile.
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Galleria d'Arte Moderna
Le trenta sale sono state recentemente riallestite seguendo un criterio di collocazione cronologico su un arco di tempo che va dal neoclassicismo dell’epoca di Pietro Leopoldo fino agli anni Venti.
Le sale del secondo piano nobile sono state restaurate mantenendo le decorazioni, le tappezzerie e gli arredi del periodo lorenese. Il percorso inizia con opere sia neoclassiche, come il Giuramento dei Sassoni a Napoleone di Pietro Benvenuti, sia romantiche come la grandiosa Entrata di Carlo VIII di Giuseppe Bezzuoli o I due Foscari di Francesco Hayez.
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Cappelle Medicee
Il complesso monumentale delle Cappelle medicee, che si è definito nel corso di circa due secoli, deve essere considerato in stretta relazione con la chiesa di S. Lorenzo: questa può dirsi la chiesa “ufficiale” dei Medici che la predilessero fin da quando risiedevano nel vicino palazzo di Via Larga (oggi Palazzo Medici-Riccardi, vedi) e che cominciarono ad esservi sepolti già nel Quattrocento (Giovanni di Bicci e sua moglie Piccarda ad esempio furono inumati nella Sacrestia Vecchia, progettata come la chiesa da Brunelleschi).
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Appartamenti Reali Palazzo Pitti
Gli Appartamenti reali occupano la metà destra del piano nobile di Palazzo Pitti e sono un’importante testimonianza della vita della reggia nel corso di tre successivi periodi storici.
Al primo periodo (metà sec. XVI-fine sec. XVII), caratterizzato dal fasto della corte medicea, appartengono le stanze di facciata, che erano destinate al principe ereditario, mentre le sale corrispondenti alla parte laterale erano occupate dalla sua consorte.
Attualmente mantengono l’impianto che era stato loro dato dal Gran Principe Ferdinando dei Medici che vi abitò fino all’anno della morte (1713).
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