Monte Vidon Corrado
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Monte Vidon Corrado nel 1300 fece atto di sottomissione a Fermo ed allo Stato Pontificio per mettersi al riparo dalle scorrerie dei paesi vicini e da quelle delle milizie di ventura. Nel 1398 il paese venne tuttavia assalito e saccheggiato dal Conte di Carrara, mentre nel 1413 fu occupato da Carlo Malatesta e nel 1433 da Francesco Sforza. Nei secoli successivi il borgo seguì dapprima le vicende storico-politiche del comune di Fermo, ed in seguito quelle della vicina Montegiorgio.
DA VISITARE
Il centro storico medievale mostra delle belle case civili con decorazioni in cotto (sec. XV), eleganti palazzi gentilizi, i resti delle mura di cinta con i Torrioni di fortificazione (sec. XIV-XV) e la Chiesa parrocchiale di San Vito Martire, con facciata neoclassica del XVIII secolo e convento annesso. Fuori dal centro storico si possono visitare la Chiesa della Madonna del Carmine della Madonna del Carmine e la Chiesa rurale di San Giuseppe.
PER SAPERNE DI PIU’
Il paese ha dato i natali al grande pittore Osvaldo Licini, ritenuto uno dei maggiori esponenti dell’astrattismo europeo, il quale dopo una lunga permanenza in Francia decise di tornare nel luogo d’origine dove ricoprì la carica di sindaco e compose i suoi capolavori, tra cui la serie delle Amalassunte e gli Angeli Ribelli: all’artista è dedicato un Centro Studi dove periodicamente vengono svolte mostre ed esposizioni.
Monte Vidon Corrado è un tradizionale centro della lavorazione della paglia per la produzione di cappelli, antica attività manifatturiera risalente al XVIII secolo. Esiste oggi una fiorente attività economica, che produce cappelli ed accessori (fibbie, bottoni, ecc.) per la moda, inserita nei mercati internazionali.
DA GUSTARE
Tra i prodotti enogastronomici locali si segnalano: gli insaccati ed i salumi tradizionali, il vino cotto, la pasta fresca fatta a mano (tagliatelle) e i dolci (calcioni con la fava).
DA PRATICARE
Sono presenti i seguenti impianti sportivi: un campo da calcio ed un centro polivalente al coperto.
DA SCOPRIRE
Il paese sorge su un colle tra la bassa valle del fiume Tenna e l’alto bacino del torrente Ete Morto, a circa 30 km dal mare. A ridosso del centro storico vi sono due aree verdi comunali. Si consiglia di effettuare un suggestivo percorso storico-artistico attraverso le viuzze dell’antico borgo alla scoperta delle bellezze architettoniche.
DÀ PERDEREFesta del Patrono San Vito Martire (15 giugno); Festa della Madonna del Carmine (luglio); Castagnata in piazza (ottobre).