Monte Vidon Combatte
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Il borgo di Monte Vidon Combatte ebbe origine nel Medioevo dal Castello feudale posto sulla sommità della collina. Per la sua posizione strategica sul fiume Aso, è sempre stato oggetto di contese tra la giurisdizione di Fermo e quella dell’Abbazia di Farfa. Il paese successivamente seguì le vicende della città di Fermo, di cui divenne un produttivo possedimento agricolo.
DA VISITARE
Nel centro storico è possibile vedere i resti dell’antico borgo medievale, con le tracce della cinta muraria e della Porta d’accesso (sec. XV) ed il nobile Palazzo Pelagallo (sec. XIV). Proseguendo, si può ammirare la Chiesa parrocchiale di San Biagio, caratterizzata dal campanile settecentesco, che conserva una tela di Jacopo Agnelli da Patrignone raffigurante una Madonna con Bambino. Da non perdere la Chiesa di San Pro-colo (sec. VII-VIIl), nella frazione omonima, edificata in stile romanico sui resti di un edificio molto antico, all’interno della quale sono custoditi pregevoli affreschi del XV secolo di scuola crivellesca e parti di un polittico di Fra’ Marino Angeli.(sec. XV) ed il nobile Palazzo Pelagallo (sec. XIV). Proseguendo, si può ammirare la Chiesa parrocchiale di San Biagio, caratterizzata dal campanile settecentesco, che conserva una tela di Jacopo Agnelli da Patrignone raffigurante una Madonna con Bambino. Da non perdere la Chiesa di San Pro-colo (sec. VII-VIIl), nella frazione omonima, edificata in stile romanico sui resti di un edificio molto antico, all’interno della quale sono custoditi pregevoli affreschi del XV secolo di scuola crivellesca e parti di un polittico di Fra’ Marino Angeli.
PER SAPERNE DI PIÙ Secondo un’antica tradizione Guidone, antico feudatario
del Castello, entrò in lotta contro la Rocca di Monte Varmine. Trovandosi in difficoltà, chiese aiuto al fratello Corrado, Signore di un Castello posto nelle vicinanze, con questo messaggio: “Corri Corrado che Guidone combatte”. Da questa frase deriverebbero i toponimi Monte Vidon (da Guidone) Combatte e Monte Vidon Corrado.
Il paese ha dato i natali ad Aurelio Rossi (1898-1942), eroico combattente della prima guerra mondiale, nonché esploratore africano ed illustre scrittore.
DA GUSTARE
Tra i prodotti enogastronomici tipici si segnalano: i salumi e gli insaccati tradizionali, tra cui il rinomato “ciauscolo”; i vini d.o.c. Rosso Piceno e Falerio, la porchetta, i fusilli alla Montevidonese e le quaglie alla brace.
DA PRATICARE
Sono presenti i seguenti impianti sportivi: un campo da calcio, un campo da calcetto ed un centro polivalente.
DA SCOPRIRE
Il Comune sorge su un colle che sovrasta la Vallata dell’Aso, da cui è possibile godere di un suggestivo panorama che spazia dai monti del Gran Sasso fino al mare. Lungo la Val d’Aso è situato il Bosco Pelagallo, un bellissimo par‑
co naturale con habitat ancora integro ed incontaminato che offre la possibilità di effettuare rilassanti e piacevoli escursioni da compiere a piedi o in mountain-bike.
DA NON PERDERE Festa di Sant’Antonio (17 gennaio); Festa di Sant’Antonio, in frazione Collina Nuova (sabato e domenica successivi al 17 gennaio); Festa del Patrono San Biagio (3 febbraio); Sagra della Quaglia (primo fine settimana di agosto).