San Marcello
.
Intorno all’anno Mille giunsero “sul colle più alto della zona posta a sinistra del fiume” alcuni monaci benedettini che si insediarono nella zona fondando un monastero. San Marcello venne ceduto da Senigallia alla città di Jesi nel 1213 e nel 1234 giunsero dal capoluogo 136 jesini per popolare il nuovo castello. Nel secolo XIV l’abitato venne raso al suolo, ma fu ricostruito nel 1429. Il borgo riuscì ad ottenere l’autonomia amministrativa come Castello del Contado nel 1579.
DA VISITARE
A testimonianza dell’antico passato del centro storico rimangono le mura castellane, discretamente conservate e recentemente restaurate, intercalate da torrioni quadrati e cilindrici; sono particolarmente degni di nota il Torrione pentagonale di Tramontana e le caratteristiche Porte, come quelle di San Nicolò (1455) e del Soccorso (1646).
La Chiesa del Rosario conserva una croce astile della fine del XV secolo e un dipinto di Andrea da Jesi del 1525. La Chiesa di San Marcello del XVII secolo contiene sei pregevoli altari lignei del Settecento e due importanti dipinti, uno dei quali attribuito all’anconetano Andrea Lilli. Il Palazzo Marcelli, da poco restaurato ed utilizzato come sede del Comune, rappresenta un notevole esempio di architettura rinascimentale, ricco di affreschi e stucchi, e nobilitato da un bel portale bugnato e da una armoniosa loggetta a quattro archi. Un vero gioiello è poi il Teatro Comunale Primo Ferrari, risalente al 1870 e recentemente riportato all’antico splendore.
PER SAPERNE DI PIÙ
Anticamente denominato Monte San Marcello, il centro prende il nome del Santo e Papa che all’inizio del IV secolo inviò a Jesi San Settimio protovescovo ed evangelizzatore.
DA GUSTARE
Come accade in tutti i paesi della Vallesina, anche a San Marcello il gusto della tavola si sposa al piacere del vino. Dall’albergo più sofisticato alla più genuina delle case coloniche, una lunga tradizione culinaria consente di soddisfare ogni tipo di richiesta. Tra i numerosi prodotti tipici locali si segnalano tuttavia gli ottimi vini d.o.c., vera specialità della zona, insieme allo squisito olio d’oliva.
DA PRATICARE
Per rendere gradevole il soggiorno si possono utilizzare gli impianti sportivi presenti nel territorio comunale.
DA SCOPRIRE
Le due sponde del fiume Esino ospitano, sulla sommità delle verdi colline, antichi borghi ed offrono, con le loro bellezze paesaggistiche e la ricchezza dei beni storico artistici, numerosi itinerari suggestivi e pieni di fascino, a testimonianza della secolare tradizione di un territorio laborioso e carico di memorie.
DA NON PERDERE
Festa del Patrono San Marcello (16 gennaio); Sagra della salsiccia (lunedì di Pasqua); Palio San Mareellese (luglio); Arte per la vita e San Mareellese lontano (agosto).(lunedì di Pasqua); Palio San Mareellese (luglio); Arte per la vita e San Mareellese lontano (agosto).